ANCONA – Il telefono cellulare portato a riparare in un negozio del Piano ha sconvolto la sua vita e quella del suo fidanzato. Chi lo ha aggiustato, un bengalese che oggi ha 21 anni, ha intercettato il video intimo di una coppietta alle prese con le prime esperienze sessuali e ha deciso di tenerselo.
Il filmino è diventato un’arma con cui ricattare la protagonista di quelle immagini, una 22enne, anche lei bengalese. Dalla giovane il connazionale avrebbe preteso del sesso, in più occasioni, a partire dall’estate del 2020 e fino a metà del 2022. Alcuni abusi si sarebbero consumati all’interno di hotel della città. Lei sarebbe stata costretta a spogliarsi e a consumare i rapporti. «Se non lo fai diffondo il video, lo faccio vedere anche ai tuoi genitori». Questo era il tono delle minacce quasi giornaliere. Con l’aiuto del fratello maggiore, di 26 anni, il bengalese 21enne avrebbe anche aggredito la ragazzina e minacciato la sua intera famiglia per farle ritirare una denuncia poi fatta nel marzo dello scorso anno ai carabinieri della stazione di Ancona principale, alla Montagnola. Il filmato, con l’aiuto del 26enne bengalese, sarebbe stato diffuso dal 21enne tramite internet, all’interno della loro comunità bengalese.
I due fratelli, finiti a processo, ora rischiano una maxi condanna, in tutto quasi 10 anni di carcere. La Procura, con la pm Valentina Bavai, ieri ha chiesto 8 anni per il più giovane e 1 anno e 8 mesi per il più grande. Le accuse, a vario titolo, sono di violenza sessuale (anche tentata), detenzione di materiale pedopornografico, diffusioni di immagini e video sessualmente espliciti, ovvero il revenge porn, violenza privata e lesioni. Il più giovane ha tutti i capi di imputazione e la condanna più alta è stata chiesta per lui. Il 26enne ha solo la violenza privata e il revenge porn in concorso con il fratello. Il processo si sta svolgendo davanti al collegio penale presieduto dal giudice Carlo Cimini.
La sentenza è prevista per il prossimo 23 ottobre.
L’incubo per la giovane è durato due anni. Le vessazioni sono iniziate nel 2020 quando il bengalese di 21 anni, titolare di un negozio di telefonia, è entrato in possesso del suo cellulare. Attraverso l’attività di riparazione ha trovato un video che la ritraeva durante un rapporto sessuale con l’allora fidanzato, anche questo bengalese. Da lì si sono sviluppati i ricatti, le minacce e le violenze.
Tra l’agosto 2020 e il marzo 2021 la giovane sarebbe stata costretta a compiere diverse prestazioni sessuali in vari luoghi. La ragazza avrebbe cercato, inizialmente, di opporsi scatenando le ire del connazionale che l’aveva minacciata di rovinarle la vita. A marzo 2022 la denuncia ai carabinieri seguita da altre minacce da parte dei fratelli anche ai genitori della donna. «Ritirate la denuncia o vi ammazziamo». La ragazza sarebbe stata presa a schiaffi e pugni dal bengalese 21enne, per persuaderla a ritirare la querela. «Non hai paura per la tua vita?» le aveva detto. A maggio 2022 i carabinieri hanno eseguito due misure cautelari nei confronti dei due bengalesi, portati in carcere. L’indagine dei militari ha portato a scoprire che il 21enne avrebbe preteso sesso anche con una minorenne, sempre sotto minaccia di diffondere video hard di lei. Nel suo cellulare i carabinieri avrebbero trovato centinaia di foto e video scabrose. Nel processo si è costituita solo la coppietta del video incriminato, attraverso gli avvocati Stefano Brugiapaglia e Michele Zuccaro.
fonte AnconaToday